OCHOSSI
il cacciatore, patrono di coloro che hanno problemi con la
giustizia, mago, indovino, guerriero, cacciatore e pescatore, lo s’invoca per
avere protezione quando bisogna affrontare un’operazione chirurgica. I suoi
colori sono il blu prussia e il rosso corallo, i suoi giorni sono il lunedì e il
mercoledì e il 4 di ogni mese. Si saluta alzando la gamba sinistra ed imitando
con le mani il lancio di una freccia. Viene sincretizzato con San
Norberto.
OSUN
il messaggero di Obatalà e Olofi, è il guardiano della testa degli
uomini, Orula si appoggia a lui per ottenere il potere della divinazione e la
conoscenza del reale e del trascendente, rappresenta la vita stessa. Gli
appartengono tutti i colori (Osun vuol dire "pittura"), il suoi giorno è il
giovedì. Viene sincretizzato con San Govanni Battista.
ORULA
l’indovino, il benefattore dell’umanità, il suo principale
consigliere perché gli rivela il futuro e gli permette di influirvi. Personifica
la saggezza, la possibilità di influire sul proprio destino, anche il più
avverso, medico e signore di uno dei quattro venti. Chi non ascolta i suoi
consigli, sia uomo o Orisha, può essere vittima della mala sorte portata da
Echu. Intorno ad Orula si è formato un complesso religioso che lo singolarizza
rispetto a tutti gli altri Orishas. Per essere sacerdote di Ifà o babalawo, non
è imprescindibile essere santero, anche se normalmente è così. Il suo potere è
tanto grande che quando reclama qualcuno come suo figlio, questi deve
abbandonare qualunque altro Orisha e dedicarsi a Orula. Solo gli uomini (neanche
gli omosessuali) possono essere babalawos, alcune donne hanno accesso al mondo
di Ifà diventando Apetebi e vengono considerate spose della divinità e
partecipano ad alcuni dei suoi segreti. I suoi colori sono il verde e il giallo,
gli appartengono tutti i giorni di festa e il 4 ottobre. Viene sincretizzato con
San Francesco d’Assisi.
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